“Primati”

“Primati” Installazione Artistica

Nell’ambito del progetto JardinAlp relativo al Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Francia Alcotra della Programmazione Europea 2014/2020, per tutta l’estate presso il giardino botanico Saussurea sarà possibile ammirare l’opera di Laura Pugno PRIMATI. “Primati” è un’installazione dedicata a sei piante speciali che riescono a crescere sulle cime dell’Himalaya a oltre 6.000 metri di altezza, dove si pensava non fosse possibile, da qui il primato.

La Fondazione Saussurea, che gestisce il Giardino omonimo, partecipa al progetto JardinAlp, del programma di cooperazione territoriale Europea Interreg V A Italia Francia (ALCOTRA) 2014-2020, in collaborazione con altri 7 giardini alpini valdostani, piemontesi e francesi, con l’obiettivo di sviluppare il turismo scientifico e culturale legato ai giardini botanici e all’educazione alla biodiversità vegetale.

Nell’ ambito del progetto JardinAlp sono previste azioni di miglioramento strutturale dei giardini e attività di comunicazione e animazione finalizzate alla diffusione della cultura scientifica legata alla natura e soprattutto alla diversità biologica vegetale; in questo contesto è nata l’opera “PRIMATI” dell’artista Laura Pugno nasce da una ricerca rivolta verso la flora e il Giardino Saussurea con lo scopo di condurre lo

spettatore/visitatore ad una riflessione sui rapporti che intercorrono tra l’uomo e la natura, rappresentando

un primo passo del Giardino Saussurea per connettere la natura al mondo dell’arte.

Il desiderio di conquista è un bisogno innato dell’uomo che lo ha portato a raggiungere le vette più alte del mondo e il Monte Bianco non fa eccezione. Un simbolo che caratterizza le conquiste dell’uomo e che ricorre spesso nelle fotografie che percorrono la storia è innegabilmente la bandiera. Oggetto simbolico che unifica una nazione, un movimento sociale, un pensiero.

Se le “conquiste” si cercano nel mondo vegetale si scopre che la montagna detiene alcuni record.

Nel 2016 sono state avvistate per la prima volta delle piante vascolari ad altitudini prima di allora impensabili: oltre i 6000 m (6060 m è la quota massima finora rilevata).

L’ opera “PRIMATI” consta di sei bandiere posizionate lungo il percorso di visita del Giardino dedicate alle specie: Draba altaica, Poa attenuata, Saussurea glacialis, Saussurea inversa, Stellaria decumbens, Waldheimia tridactylites, issate per segnalare il record di altezza raggiunto da queste piante.

La bandiera porterà lo spettatore ad alzare lo sguardo, verso quell’alto che è stato ed è tuttora luogo di desiderio, perché lontano da noi, richiamando curiosità e ammirazione. Ma le bandiere, ci ricordano anche che il record di altezza raggiunta dalle piante vascolari è un allarme.

La quota sempre maggiore è indice di come l’equilibrio terrestre sia stato modificato dall’attività umana: la mancanza di ghiaccio che avrebbe impedito alle piante di sopravvivere a queste quote è uno dei tanti effetti del riscaldamento globale, di cui molto si parla, ma per il quale non sembra esserci all’orizzonte un’inversione di tendenza.

L’opera vuole portare lo spettatore a riflettere sul valore che diamo all’alto come luogo simbolico e concreto al quale rivolgere lo sguardo, ma anche sul concetto di conquista e ai suoi effetti collaterali.

Ogni volta che si raggiunge un obiettivo vi è sempre una perdita ed è necessario che ci sia una presa di coscienza, a livello macroeconomico, ma anche nelle piccole scelte quotidiane di ognuno di noi.

Il giardino Botanico Alpino Saussurea è situato al Pavillon du Mont Fréty, alla prima stazione di Skyway Monte Bianco, Saussurea ospita una ricca rassegna di piante delle Alpi e di altre catene montuose di tutto il mondo con oltre 900 specie in coltura.

L’area su cui si estende è di circa 7000 mq, il Giardino prende nome da una pianta molto rara che cresce nei pascoli pietrosi: la Saussurea alpina, dedicata a Horace Bénédict de Saussure, promotore della prima salita al Monte più alto d’Europa nel 1786.

Saussurea mantiene contatti con oltre 300 strutture in tutto il Mondo con le quali intrattiene scambi culturali e di semi utilizzati per l’accrescimento delle collezioni di piante presenti.

 

Laura Pugno (1975, Trivero, Biella), vive e lavora a Torino. La sua ricerca si muove attraverso l’utilizzo di differenti media, dal disegno al video, dalla fotografia alla scultura, per indagare il tema della visione, intesa come esperienza culturalmente condizionata. Recentemente ha esposto presso Museo MIDeC a Laveno; PIA – Palazzina Indiano Arte, Firenze (2018), Casa Masaccio ad Arezzo; Fondazione Zegna a Trivero; Biennale del Disegno di Rimini; MEF Museo Ettore Fico, Torino (2016); Museo del Territorio Biellese (2015); MART, Rovereto; Fondazione Bartoli Felter, Cagliari (2014); Galleria Alberto Peola, Torino (2014); MAN, Nuoro (2013); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Torino (2012). Ha partecipato alle residenze di Örö Residency in Finlandia (2017); CARS, Omegna (2013); Dolomiti Contemporanee, Belluno (2011); Fondazione Spinola Banna, Poirino (2008). Prossimamente parteciperà alla residenza presso Nida Art Colony, Lituania. Tra i premi vinti ricordiamo il Premio Cairo (2013). È impegnata in Progetto Diogene c/o e dal 2004 è docente presso l’Istituto Europeo di Design a Torino.

 

 

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